Livia Cannella e Richi Ferrero – Videointerviste a Luces
Due artisti della luce, due lighting designer italiani, due modi d’interpretare questo nostro linguaggio d’elezione creando scenografie per le città e gli spazi museali: accanto ai guardiani dell’antichità riapparsi su possenti muri ecco le maschere africane che si animano come in una danza rituale. Da Roma e Torino andiamo a Francoforte, dove i due lighting artist (più altri dieci, che pubblicheremo sul prossimo numero, ndr) sono stati ospiti del Museo Archeologico, nella prima mostra di light art italiana esportata durante l’imperdibile appuntamento di Luminale 2010.
Realizzate da Sara Tirelli, di seguito la prima tranche di videointerviste a, Livia Cannella e Richi Ferrero per Archilight.
Le opere presentate a Francoforte nella mostra Luces, all’esterno del museo
Livia Cannella – Romæ
Proiezione fotografica sulle mura esterne del Museo.
L’occasione di realizzare una installazione visiva presso il Museo Archeologico (link video Cannella) ha suggerito l’idea di un incontro tra il patrimonio archeologico della città di Francoforte e quello della capitale imperiale, luogo di origine della cultura che anche nella città tedesca ha lasciato testimonianze del proprio passaggio.
Alcune celeberrime raffigurazioni del patrimonio museale romano giungono quindi a fare visita al museo, attraverso la propria immagine interpretata in forma di luce. Un discreto, magnificente omaggio che l’arte romana estende oltre confine, per salutare, in un simbolico gemellaggio, i luoghi raggiunti nel corso della sua millenaria espansione culturale.
Effimeri “guardiani d’ingresso”, le figure luminose si avvicenderanno, una per ciascuna sera del periodo di installazione, nello spazio aperto antistante l’accesso al museo, offrendo la grandezza e la forza di una muta, immobile presenza.
www.liviacannella.it
Richi Ferrero – Bwind Light Masks
Installazione esterna con autentiche maschere africane, luci LED, sistema audio, canti bi-vocali dei Tuva.
Quaranta maschere (link video ferrero) identiche, provenienti da un’area di confine tra Congo e Uganda, sono collocate come piccoli monoliti, in ordine sparso, nello spazio all’aperto del Museo Archeologico di Francoforte. La luce diurna restituisce l’essenzialità della rappresentazione, una condizione d’attesa. Il rito prenderà vita quando la luce artificiale muterà , nel buio, i cromatismi delle maschere dando vita ad una danza ferma sostenuta dai suoni bi-vocali dei Tuva.
www.richiferrero.it
www.luces.it
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