SHANGAI – Chiara Dynys
Sedici installazioni, prodotte dagli inizi degli anni Novanta sino ad oggi, di cui cinque lavori inediti realizzati appositamente per questa mostra, costituiscono il percorso allestito all’interno della Rotonda e danno origine a una sequenza di ambienti che avvicinano il visitatore a una nuova dimensione sensoriale e mentale. Si attraversano stanze che mutano colore secondo un ritmo che ognuno fa proprio, si interagisce con muri specchianti che recano impercettibili parole antitetiche e fondamentali, quali “tutto-niente†o “buio-luceâ€. Ci si sofferma davanti a intere pareti contrassegnate da elementi lenticolari che cambiano col mutare del punto di vista, come avviene nella stanza Don’t move, in cui a ogni minimo spostamento corrisponde una radicale modifica percettiva dell’immagine: un ponte affollato di persone improvvisamente crolla e si ricostituisce, il tetto di una chiesa d’un tratto cade e poi si ricompone al passaggio del pubblico.